martedì 10 aprile 2007

COME UN BIBERON: SEMPRE... GABRIELLA FERRI SEMPRE...


GABRIELLA FERRI (Roma, 18 settembre 1942 - Corchiano-Roma, 3 aprile 2004) raggiunge il massimo della popolarità, come cantante romana e in romanesco, tra gli anni '60 e '70, conosciuta ed apprezzata per aver rilanciato il genere musicale popolare, con il recupero di canzoni un tempo famose come "Dove stà Za Za" e "Rosamunda". Con la sua bella e calda voce ha interpretato le canzoni del repertorio romanesco facendole conoscere a livello nazionale. Il suo repertorio - accanto a canzoni destinate, in un certo senso, a fare epoca come "Tutti al mare (a mostrar le chiappe chiare)" - comprendeva anche stornelli, ninne nanne e canzoni della mala (una versione romanesca della milanese Ornella Vanoni), che assieme alle canzoni napoletane e latino-americane da lei interpretate l'hanno fatta conoscere oltre che in tutta Italia anche all'estero. La Ferri debutta nel 1963 all'Intra's Club di Milano per poi approdare, nel 1965, al Bagaglino di Roma. I primi successi li ottiene cantando in coppia con l'amica Luisa canzoni romanesche. Alla notorietà giunge, però, con la partecipazione a programmi televisivi come "La fiera dei sogni" e "Senza rete" (1972), "Teatro 10" e molti altri. Una serata speciale le viene dedicata nel 1971: "Questa sera ... Gabriella Ferri". Verso la metà degli anni '70 conduce per la televisione anche i varietà "Dove stà Za Za" (dal motivo di successo che aveva contribuito a rilanciare), "Il Circo delle voci" e "Mazzabubù".
Altro motivo che, dopo aver raggiunto la cima della classifica di vendita dei dischi, diventerà un marchio indelebile e una bandiera di Gabriella Ferri è l'intramontabile "SEMPRE", dalla melodia e dal testo malinconici.
Dopo la fortunata esperienza televisiva di Giochiamo al varietà (1980), si trasferisce per qualche tempo negli USA, lasciando televisione e cabaret per dedicarsi unicamente alla musica. Rientrata in Italia incide nel 1987 la sigla del varietà televisivo "BIBERON", altro originalissimo brano, nel suo classico, caldo, stile romanesco. La sua ultima uscita artistica di rilievo avviene nel 1996 al Premio Tenco di Bordighera dove si esibisce con la Piccola Orchestra Avion Travel. Nel 1997 incide un album, "Ritorno al futuro", poi il ritiro definitivo dalle scene, anche a causa di ricadute nella grave depressione che la tormentava a fasi alterne da anni. A parte qualche sporadica apparizione in spettacoli televisivi, sceglie di condurre vita ritirata, anche se negli ultimi anni prima della scomparsa ricomincia ad apparire in televisione. Il 3 aprile 2004 Gabriella Ferri muore a Roma dopo una tragica caduta da una finestra della sua casa di Corchiano (Viterbo) durante il trasporto urgente in eliambulanza. Le indagini delle Autorità confermano infatti che non si trattava di suicidio* (*altre fonti danno e confermano la versione esatta contraria), ma di un tragico incidente. Per volontà del sindaco di Roma, Veltroni, la camera ardente viene allestita in Campidoglio, nella Sala Protomoteca, dove migliaia di romani le rendono omaggio. Il suo testamento spirituale è rintracciabile nella lunga raccolta di "Canti Di Versi" dove, tra ritmi jazz, tanghi e flamenchi, con un incedere interpretativo e voce struggente che ricorda da vicino Amália Rodrigues (Coimbra), interpreta canzoni sue e di autori celebri come Paolo Conte (nell'autoironica "Vamp"), Luigi Tenco ("Lontano lontano"), Ennio Morricone ("Stornello dell'estate"). Ma ancor più in brani come "Una donna sbagliata", "Sono partita di sera", "È scesa ormai la sera", una commovente "Via Rasella" ("Via Rasella, Via Rasella t'hanno messo a pecorone ... maledetto sto' dolore ..."), ed un'altrettanto struggente "O sole mio". Come per molti altri grandi artisti, anche per lei il Festival della canzone italiana, dove partecipa nel 1969, non è stato per nulla munifico. Nonostante presentasse, in coppia con, addirittura, Stevie Wonder, una bella canzone, scritta dal padre Vittorio, "Se tu ragazzo mio", l'artista viene eliminata al primo turno e a Sanremo non torna mai più.
P.S. : ... più le romane se impataccano co' gioie e monili... e più sembreno "zoccole e mignotte" ... più Gabbriella se ornava de gioie e monili, ar collo, a le orecchie, a le braccia e a le dita... e più era etrusca, è più era Gabbriella, GABBRIELLA FERRI!"


SITO-TRIBUTO A GABRIELLA FERRI (BIO-DISCOGRAFIA):

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