mercoledì 28 febbraio 2007

HAPPY HIPPO (VIDEO SPOT KINDER FERRERO)


L'IPPOPOTAMO PAT & IL CANE STANLEY che cantano e ballano nel video-spot "HAPPY HIPPO" della KINDER FERRERO, in versione ORIGINALE e "NAPOLETANA" dove danno luogo ad un'esibizione un pò fuori dal comune! (traduzione del testo napoletano sotto e sulla pagina del video)

SPOT ORIGINALE:
http://www.costedelsud.it/servizi/scarica-gratis-download/video-pubblicita-happy-hippo.asp

http://video.libero.it/app/play/index.html?id=1e8374392b5e249544a67e718229dc0d

SPOT IN NAPOLETANO:
Traduzione:
IPPO: forse ho sbagliato senza aver peccato, lo so non mi credi più, adesso ti chiedo scusa non lasciarmi solo ti giuro non la vedo più. CANE: basta a questo sentimento, basta ormai sei un tormento, basta con questa ipocrisia, basta quella vive solo per te! IPPO: basta, adesso con queste parole, basta io ti voglio ancora basta, credimi lo giuro basta!, quella non'è niente per me, adesso vivo solo per te!

http://video.yahoo.com/video/play?vid=c2728fb61a72215061d489b11abcda91.1237898


ALTRI VIDEO DIVERTENTI DI PAT & STANLEY:

IN GIRO PER L'INDIA (TURISTI PER CASO)





Dal sito TURISTI PER CASO tante info sull' INDIA e su vari paesi e i consigli e le esperienze (in totale, solo per l'India, sono ben 111 i resoconti!) di turismo più recenti di coloro che hanno viaggiato in giro per l'INDIA e altrove. Questo e molto altro sul sito dei comici SYUSY BLADY e PATRIZIO ROVERSI....

martedì 27 febbraio 2007

BELLO E IMPRESCINDIBILE: FRANCO CORELLI


Si è spento nell’ottobre del 2003 uno dei più importanti esponenti del panorama artistico del ‘900, il tenore FRANCO CORELLI.
Molto si è detto in ricordo di Franco Corelli, con particolare riguardo alla sua vocalità sontuosa e alla bellissima presenza scenica, tuttavia non è possibile comprendere appieno quello che hanno rappresentato taluni grandi artisti degli anni ’50 e ’60, se si prescinde dai loro reciproci contatti di natura soprattutto umana, dalla condivisa sensibilità, dal modo di affrontare la vita, non solo artistica, dalla collaborazione continuativa nella ricerca dell’originalità dell’espressione.

Scheda su CORELLI:


Profilo tratto dal Sito Ufficiale del tenore ANDREA BOCELLI:


Ritratto di CORELLI:


Omaggio a CORELLI:

AMARETTI... CHE DOLCETTI! (LA SASSELLESE + MOMBARUZZO)




BENVENUTO NEL PAESE DELLE DOLCEZZE! Ecco il sito e le specialità della ditta ligure LA SASSELLESE, in particolare gli AMARETTI MORBIDI, dolce tipico di Sassello, di altissima qualità, a base di mandorle, armelline, albume e zucchero... mmmh... "CHE BUONISSIMI!", morbidosi, col caffè o da soli....



...e quelli di MOMBARUZZO? Come dimenticarli?! Ci sono anche loro!

Ecco allora anche il sito degli AMARETTI DI MOMBARUZZO...

domenica 25 febbraio 2007

TRAIN DE VIE - UN TRENO PER VIVERE (RECENSIONE FILM/DVD)











NOTA: POST in corso di lavorazione (LAVORI IN CORSO)...
"IL CINEMA E' FINZIONE, DUNQUE NON AVREBBE E NON HA SENSO, DI BASE, PORSI LA DOMANDA: "MA QUESTA STORIA, QUELLA RACCONTATACI DA SHLOMO, IL MATTO, E' VERA?" ... A MAGGIOR RAGIONE NON TRATTANDOSI NEMMENO DI UN FILM-DOCUMENTARIO, DI RISCOSTRUZIONE BIOGRAFICA O AUTOBIOGRAFICO...
LA FINZIONE, O MEGLIO, IL SOGNO AIUTANO A SOPRAVVIVERE... SPECIE DIETRO A UN FILO SPINATO... AIUTANO A TROVARE VIE D'USCITA... SPECIE DAVANTI ALLA MORTE...
LA TROVATA GENIALE (QUI NEL FILM PER SALVARSI), PER QUANTO PARADOSSALE E FOLLE POSSA APPARIRE, NON E' COSI' FREQUENTE NELLA QUOTIDIANITA' E, COME UN MATTO RISPETTO AL NORMALE, ESSA E' PIU' UNICA CHE RARA... RISPETTO ALLA NORMALITA' E ALLA REALTA' ATTORNO...
PERCIO' ESSA, CERTO, SAREBBE POTUTA ESSERE UNA REALE SCAPPATOIA PER LA VITA PER LA COMUNITA' DI SCHLOMO E FORSE PER MOLTI ALTRI ANCORA (CHE COMUNQUE, SPESSO, IN GUERRA, PERSEGUITATI DAL NEMICO, SI SONO CAMBIATI I CONNOTATI E SI SONO TRUCCATI PER SEMBRARE ALTRO DA QUEL CHE ERANO, PER NON MORIRE O PER CONVENIENZA..) MA 'NON' LO E' CERTO STATA PER TUTTI QUELLI CHE SONO FINITI DIETRO A UN FILO SPINATO PENSANDO DI ANDARE IN TERRA PROMESSA...
QUESTA E' LA NORMALE REALTA' ACCADUTA, AL DI LA' DEL CINEMA, NON UNA TROVATA PAZZOIDE MA GENIALE. UNA STORIA, QUELLA RACCONTATA DAL MATTO SHLOMO, CHE AVESSE PURE AVUTO VALORE DI VERITA' TOTALE, LO AVREBBE AVUTO PER IL SUO VILLAGGIO E PER GLI ZINGARI INCONTRATI PER STRADA E SOLO PER LORO. NON AVREBBE POTUTO COMUNQUE E MAI AVER VALORE 'INTEGRALE' (STORICO) CIOE' CANCELLARE QUELLA REALTA' CRUDELE CON LA QUALE LA STORIA RACCONTATACI DA SHLOMO SI CONFRONTA ONESTAMENTE E LOGICAMENTE, PUR NELLA SUA FINZIONE, DURANTE TUTTO IL FILM... SHLOMO, INFATTI, PUR MATTO, CONOSCE I VERI NAZISTI, VISTI CON I PROPRI OCCHI, SIN DALL'INIZIO DELLA STORIA, E CE LA RACCONTA DA DIETRO UN FILO SPINATO CHE IL DIO DEGLI EBREI NON RIMUOVE PER LUI E I SUOI MIRACOLOSAMENTE ..."
(il lemurino)
TRAIN DE VIE:
-REGIA, SOGGETTO E SCENEGGIATURA: RADU MIHAILEANU
-PRODUZIONE: FRANCIA/ROMANIA/UNGHERIA, 1998
-MUSICA: GORAN BREGOVIC
-DIALOGHI ITALIANI: MONI OVADIA
-DISTRIBUZIONE ITALIA: ISTITUTO LUCE
-DURATA: 103 MIN.
SINOPSI:

SHLOMO, il pazzo, ci racconta una storia accaduta ai tempi della persecuzione nazista nel suo
piccolo villaggio yiddish situato nell’Europa dell’Est.
«C’era una volta. Questa è una storia vera.»
E’ stato lui a inventare il modo di sfuggire ai tedeschi simulando una deportazione in piena
regola.
Gli abitanti del villaggio comprano un treno pezzo per pezzo, si procurano un aspirante
macchinista e poi dividono in nazisti ed ebrei. Ma il viaggio è più movimentato del previsto
anche perchè l’allievo prediletto dal rabbino è diventato comunista a causa di una delusione
d’amore e organizza una rivolta “proletaria” contro gli imperialisti che hanno le carrozze
migliori.
Il mercante Mordechai, cui è stato affidato il comando della spedizione, supera brillantemente
il primo blocco nemico e poi, per recuperare un ebreo catturato si finge generale
tedesco e infinocchia un comando nazista ordinando per giunta un’abbondante fornitura di
manicaretti ebraici da trasportare sul treno.
Tra liti, preghiere in campo aperto, attentati partigiani sfuggiti per caso, amori e disamori, si
arriva a un passo dalla meta quando il treno è fermato da una compagnia nazista particolarmente diffidente.
In realtà si tratta degli abitanti di un villaggio di zingari che hanno avuto la stessa idea degli
ebrei.
Dopo una notte di baldoria zingari ed ebrei riprendono il viaggio insieme riuscendo a raggiungere il confine russo, che significa libertà, passando tra i proiettili delle armate nemiche.
C’è il lieto fine, ma è solo una FINZIONE:
«Questa è la storia vera del mio villaggio....Quasi vera». Shlomo infatti ricompare a chiudere
la storia e questa volta lo vediamo con la casacca da deportato dietro a un FILO SPINATO.
ANALISI DELLA STRUTTURA:

"Solo con il cuore
si può vedere in modo corretto.
L’essenziale
resta invisibile all’occhio"

(Antoine de Saint-Exupéry)

- Come è nata la storia di “Train de vie”?

«Da molte letture, e dalla storia di mio padre. Le letture sono abbastanza ovvie: la Bibbia, i
libri di storia, i libri fotografici (che non sono molti), sulla vita negli shtetl prima della guerra.
Alcuni libri di filosofia -Levinas, Hannah Arendt - che sono stati una sorta di guida lungo
questo difficile cammino che si riassumeva in una domanda: posso io, ebreo figlio di ebrei,
fare una commedia sulla Shoah, oppure è meglio che questo film non esista? Direi che le
ESIGENZE erano fondamentalmente tre.

La prima: confrontarmi con questa grande scommessa, far ridere parlando della più terribile
tragedia del secolo e tentare di dare un seguito alla grande scuola dell’umorismo yiddish
– quello di Singer, di Shalom Aleichem – che in Europa sta quasi scomparendo (sopravvive
un poco in America, grazie a Woody Allen e a pochi altri come lui, soprattutto in teatro).

La seconda: rievocare la civiltà yiddish degli shtetl che è praticamente stata spazzata via dall’Olocausto.

La terza, e ritorno all’inizio: fare un omaggio a mio padre, raccontare – sia pure in modo
indiretto – la sua storia.»

- Come hai affrontato l’immenso problema di fare un film comico sull’Olocausto?

Partendo da due dati di fatto:l’umorismo yiddish, e la mia personale convinzione che la
commedia può essere più tragica della tragedia stessa. Molti considerano la commedia un
genere minore, ma per me non è così.
L’umorismo come ebreo, è ciò che mi ha fatto sopravvivere, che ha salvato la nostra vita e
la nostra memoria.(...) Quando vedo certi programmi televisivi cupi e noiosi sulla Shoah,
quando sento i pianti e i lamenti, penso sempre: se Hitler fosse vivo e vedesse questa roba,
sarebbe felice. L’unica cosa con la quale possiamo umiliare i gerarchi nazisti che sono ancora
vivi in Sudamerica, e farli imbestialire, è mostrare loro che siamo vivi, non ci hanno
distrutti, che ilnostro umorismo non è stato cancellato dalla loro barbarie.»

(da un’INTERVISTA AL REGISTA, RADU MIHAILEANU, a cura di Alberto Crespi, in «Cineforum» n. 381)

«Amol iz geven,“C’era una volta”.
S’iz an emese mayse,“Questa è una storia vera”.
Cominciano così quasi tutte le favole, le parabole edificanti (mesho-lim) i racconti sovrannaturali (vunder-may-selekh), le leggende che compongono la memoria fantastica dell’universo yiddish.
Ed è proprio tra queste due formulette che si snoda il racconto dell’improbabile e spassosa
auto-deportazione di un’intero shtetl. (...)
«Questa è la storia vera del mio villaggio...» conclude il narratore alla fine del film aggiungendo
gendo un RAGGELANTE «...quasi vera». È a quel punto che la fiaba torna ad essere tale, nel
momento di quel passaggio così volutamente brusco e ruvido dal primissimo piano del narratore al piano medio per svelarne la condizione di deportato.

Per tutto il film siamo all’altezza del suo sguardo, viaggiamo sul filo dell’immaginazione, nella
dimensione gioiosa e spiritosa del ricordo e della fantasia. Poi all’improvviso lo sguardo si
allarga e la realtà torna ad essere tetra e angosciante: quei cento minuti di felicità ridiventano
pura invenzione, il film torna ad essere un film, il s’iz an emese mayse una formula valida solo
nello spazio della finzione (fino a quando il bambino-spettatore ci crede). E quando la lunga
notte del nazismo torna a stendere la sua ombra penosa sulla nostra percezione storica, ecco
che la favola degli ebrei in fuga verso la libertà, persa la sua apparenza di realtà, acquista una
forza diversa, diventa il tramite di un’ipotesi di salvezza che passa attraverso la gioia di vivere,
il gusto della differenza e la forza della fantasia.» (Fabrizio Tassi, in «Cineforum» n. 381)

«Non è certo un caso che il narratore sia uno schnorrer, una delle figure più tipiche della
società e della letteratura yiddish. In pricipio era essenzialmente un saltimbanco e un musicista,
ma anche un predicatore itinerante. Poi è diventato un cantastorie e, alla fine della
sua parabola sociale un mendicante, un uomo del ghetto scelto dalla Provvidenza per
garantire al devoto la possibilità di una buona azione». («Cineforum» n.381)

Shlomo, lo schnorrer di Train de Vie (nell’interpretazione di Lionel Abelanski, un ruolo pensato
dal regista per la maschera e il corpo di Benigni) rappresenta l’archetipo di questa figura,
nelle sue stralunate ma pertinenti considerazioni metafisiche (quando il comunista-ebreo e
il nazista-ebreo litigano sull’esistenza di Dio lui osserva: «Che importa? Vi siete mai chiesti
invece se l’uomo esiste?... Dio forse ha creato l’uomo, ma l’uomo ha creato Dio, solo per
inventare se stesso... È l’uomo che bisogna cercare»), nella sua “alterità” esistenziale, nella
sua dimensione simbolica, nel suo vestire come il violinista di Chagall.

Shlomo è il depositario ultimo di una letteratura yiddish sognante, assurda, paradossale e
autoironica, una letteratura che però affonda le sue radici nella cultura e nella spiritualità
ebraica. Così scriveva il grande scrittore yiddish e premio Nobel per la letteratura Isaak
Bashevis Singer:
«Appartengo a una tribù antica e so che la letteratura cresce al meglio quando si basa sul
fondamento di una fede antica, di speranze e di illusioni eterne».
«La Kabbalah insegna che la prima parola della Bibbia, Bereshith, “In principio”,si può anagrammare in tahev shir, “voluttà di canto”, e che l’ultima, Israel, può trasformarsi in shir el,
“canto a Dio”: “Il mondo è stato creato per la voluttà di un canto e forse si riscatterà per
un canto”.» («Cineforum» n. 381)

E Train de Vie è anche, grazie alla colonna sonora di Goran Bregovic (compositore delle
musiche di molti film di Emir Kusturica) un grande affresco sonoro, un lungo coro polifonico
che accompagna il viaggio simbolico del popolo ebraico.
«Una delle caratteristiche fondamentali dell’ebreo è il viaggio. Qusto piccolo popolo ha
sempre viaggiato e ho l’impressione che continuerà a viaggiare, malgrado l’esistenza di una
terra che, in qualche misura, è ebraica. Il viaggio è davvero una dimensione pregnantissima
nella cultura ebraica». (Moni Ovadia Perchè no? L’ebreo corrosivo Bompiani, Milano)

Un viaggio che in Train de Vie si compie in treno, mezzo collettivo di trasporto in qualche
modo archetipico e “cinematografico” per eccellenza:

«...treno e cinema trasportano lo spettatore verso la finzione, verso l’immaginario, verso il
sogno e anche verso un altro spazio in cui le inibizioni vengono parzialmente sospese. (...)
Occhio mobile, corpo immobile: è questo che conta, e per questo il treno sostituisce allo
spettatore “ecologico” della pittura di paesaggio, al semplice viandante che scopre il mondo
circostante, quell’essere bizzarro, invalido – al punto che lo si paragonerà agli schiavi incatenati
della caverna platonica – ma nello stesso tempo dotato di ubiquità e onniveggenza, che
è lo spettatore di cinema.
(...) La ferrovia, o piuttosto le macchine mobili che vi sono associate – il vagone, la locomotiva
– hanno plasmato anche l’immaginario; la stessa macchina da presa per certi aspetti,
non è poi così lontana dalla locomotiva: ingranaggi metallici, tipici dell’immaginario ingegneristico del secolo, basati per altro in entrambi i casi sulla trasformazione di un movimento circolare in movimento longitudinale, di un movimento sul posto in spostamento» (Jacques Aumont L’occhio interminabile. Cinema e pittura Marsilio, Padova, 1991)
«Il treno in fondo è il vero assoluto protagonista del film di Mihaileanu. Avremmo voluto
contare tutte le scene e le vedute che il regista dedica all’oggetto-simbolo dell’anima ebraica.
Sono sicuramente tante. Da dietro, di profilo, dall’alto, in totale, di scorcio, in primo
piano,...Lo vediamo a pezzi e poi rimesso a nuovo, evocato e temuto, sognato (dal macchinista
che vorrebbe guidarlo), o fantasticato (i bambini che lo descrivono “tutto fatto d’oro”
e in grado di “volare sopra le nuvole”). È il segno del viaggio perenne del popolo ebraico. Il
suo essere costantemente in fuga.» («Cineforum» n. 381)

Ma il “treno della vita” del film rappresenta solo una apparente e momentanea (la durata di
un’illusione) allegoria ribaltata.
L’icona terribile delle locomotive e dei vagoni della deportazione in viaggio verso le “stazioni”
senza ritorno di Chelmno (il primo campo di sterminio), Auschwitz-Birkenau,
Dachau, Mauthausen, Bergen-Belsen, Treblinka, Sobibor, Belzec, Maidanek, Buchenwald,
Gross-Rosen, Ravensbruck,... riaffiora in tutta la sua ineludibile “presenza”.

ITINERARI DIDATTICI

Cinema e Shoah:
– Cinema, persecuzione razziale e Shoah (Shoah di Claude Lanzmann, Il grande dittatore,
Schindler’s List, La settima stanza, Kapò, La tregua, Anna Frank, Iona che visse nella balena,
Mister Klein, Il giardino dei Finzi Contini, L’oro di Roma, Europa Europa, La barca è piena, L’amico ritrovato, Il dottor Korczak, L’isola in via degli uccelli,...)

– La memoria e l’ossessione della Shoah nel presente (L’uomo del banco dei pegni, Music Box,
La scelta di Sophie, L’allievo, Memoria,...)

– Il genere commedia e la persecuzione nazista (da Vogliamo vivere di Ernst Lubitsch a Stalag
17 di Billy Wilder fino a La vita è bella di Roberto Benigni, Jacob the Liar di Peter Kassovitz
con Robin Williams)

La cultura yiddish
– La musica yiddish (e klezmer): ritmi, danze, canti
– La letteratura yiddish: da Sholem Aleichem a Israel Zangwill, da Martin Buber al premio
Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer
– Le radici yiddish nel cinema comico americano: dai fratelli Marx a Charlie Chaplin, da
Zero Mostel a Mel Brooks, da Gene Wilder a Woody Allen

Cinema e treni
La figura simbolica del treno nell’immaginario cinematografico:
– da The Great Train Robbery di Edwin S. Porter, classico del cinema muto all’inseguimento
sul TGV di Mission Impossible di Brian De Palma, da Strangers on a Train di Alfred Hitchcock
ai binari di Auschwitz del cinema della Shoah, da Shangai Express di Josef Von Sternberg
a Treni strettamente sorvegliati di Jirˇí Menzel, dalle stazioni come metafore del viaggio
o dell’esitazione esistenziale (La Stazione di Sergio Rubini o la cornice narrativa di Harem
Suare di Ferzan Özpatek) o come microcosmi autosufficienti (Oggetti smarriti di Giuseppe
Bertolucci o l’incipit di Central do Brasil di Walter Salles).

ELEMENTI PER LA DISCUSSIONE:
– Il tema del viaggio
– Il treno come metafora della fuga
– La tradizione yiddish
– Shlomo, lo schnorrer (voce narrante e figura simbolica)
– Racconti della Shoah (varianti tragiche e comiche)
– La colonna sonora (le musiche di Goran Bregovic)
– Storia con la S maiuscola e storie minime
– Umorismo e malinconia (forme, atmosfere, emozioni)

IDEE
– Visione di altri testi filmici - interi o singole sequenze - che raccontano o preannunciano
(Giulia, Cabaret, La caduta degli dei,...) le persecuzioni razziali e la Shoah
«Un film o un documentario non forniscono solo informazioni sul passato, ma lo mettono
in scena. Un esempio: le prime associazioni che sorgono in riferimento alla locuzione
“campo di concentramento” sono visioni di filo spinato, uniformi a strisce, cani,...
Sono immagini; a nessuno viene in mente , per esempio, una frase di Primo Levi. Quasi
tutti veicolano la memoria attraverso l’immagine. L’immagine è una fonte privilegiata. Il film
– e con ciò intendo documentario e fiction – è in grado di dare uno sguardo al passato, di
rendere viva la storia e, cosa più importante, di inserirla in un quadro geografico.»
(Marcello Pezzetti in AAVV Il racconto della deportazione nella letteratura e nel cinema Fondazione Serughetti, Centro studi e documentazione La Porta, Bergamo, 1999).
– Lettura di brevi racconti, storielle e barzellette della tradizione yiddish (Moni Ovadia L’ebreo
che ride Einaudi, 1999, AAVV Così giovane e già ebreo Piemme, Casale Monferrato,
1999, Moni Ovadia Perchè no? L’ebreo corrosivo Bompiani, Milano, 1996, Martin Buber
Racconti dei Chassidim Guanda, Parma,1992)
– Ricerca sulle origini delle persecuzioni razziali verso il popolo ebraico (Anne Grynberg
Shoah. Gli ebrei e la catastrofe Universale Electa/Gallimard, Milano, 1998) e su pregiudizi e
persecuzioni verso altre minoranze attualmente nel mondo
– Lettura di saggi, romanzi, racconti, testimonianze, diari relativi alla Shoah (Bruno Bettelheim
Sopravvivere Feltrinelli, Milano, Jan Oberski Anni d’infanzia. Un bambino nei Lager
Giunti, Firenze, AAVV “Bei tempi”. Lo sterminio degli ebrei raccontato da chi l’ha eseguito e
da chi stava a guardare Giunti, Firenze, Primo Levi Se questo è un uomo, Einaudi,Torino, Elie
Wiesel La notte Giunti, Firenze, Uri Orlev L’isola in via dei gabbiani, Salani, Milano,...).
– Visita guidata al Museo Monumento del deportato (Carpi)
INTERAMENTE TRATTO DAL SITO www.lombardiaspettacolo.com:
"Spiritosissima e amara commedia di un romeno dal nome impronunciabile, autore anche del geniale soggetto, nonché della brillante sceneggiatura. Un film, giusto sottolinearlo, scritto prima di 'La vita è bella' di Benigni e che, come quello, mescola umorismo e dramma, riuscendo a trasformare l'Olocausto in operetta, ma senza dimenticare l'immensa tragedia". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 18 aprile 2001) .
GIUDIZIO E LETTURA DEL FILM (DA LEGGERE!) DI UNO SPETTATORE dal sito di CIAO.IT:


Recensione del sito LA REPUBBLICA.IT:


Scheda, recensioni e giudizi dal sito MY MOVIES.IT:


Scheda del sito WIKIPEDIA:

IN LIBRERIA: IL MORANDINI 2007 (CINEMA)


Rispetto all'anno scorso, la nuova edizione del MORANDINI, il noto dizionario del CINEMA, è aumentata di 100 pagine. Complessivamente l'opera include 22.00 schede di film usciti sul mercato italiano negli ultimi 100 anni circa, dal 1902 fino all'estate 2006. Sono 500 in totale i nuovi titoli inseriti, tra cui una decina di film muti. Come in passato chiude il dizionario un'ampia scelta dei titoli presentati all'ultima MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, come ad esempio THE QUEEN, NUOVOMONDO ed altri ancora. In relazione ad ogni film il dizionario fornisce dati quali: titolo originale, paese di produzione, anno di uscita, dati del regista e dei principali interpreti, sintesi della trama e concisa analisi critica. Inoltre, un giudizio degli esperti e uno del pubblico in sala. Un migliaio di film scelti dagli autori sono schedati in un'apposita appendice. Editore Zanichelli, 26,50 euro.

Scheda esemplificativa del Morandini 2007 e ulteriori info:

sabato 24 febbraio 2007

IL RITORNO DEL FALSETTO: SCISSOR SISTERS E MIKA




A 30 anni esatti dagli storici falsetti delle contagiose canzoni dei BEE GEES della FEBBRE DEL SABATO SERA (fine anni '70), il genere torna a spopolare con pezzi quali CRAZY (di GNARLS BARKLEY - Spot VODAFONE), I DON'T FEEL LIKE DANCIN' degli SCISSOR SISTERS (lo scintillante singolo sembra fatto apposta per provocare clamore sulle piste da ballo a dispetto del suo titolo e del suo testo... probabilmente la più gioiosa canzone sul tema "starsene a casa e sentirsi infelici"!), ballabilissimo e accattivantissimo brano in bilico tra ABBA, BEE GEES e GEORGE MICHAEL e con l'attuale "GRACE KELLY", primo disco di MIKA, già risultato artista più promettente del 2007 addirittura da un sondaggio della BBC.

SCISSOR SISTERS (sito Universal music.it):


MIKA (profilo e video di GRACE KELLY):

CHE COSA C'E' DI STRANO?: GENNARO COSMO PARLATO




"CHE COSA C’E’ DI STRANO?" è il primo lavoro discografico di GENNARO COSMO PARLATO, versatile e originale artista di origine napoletana, toscano di adozione.
Già collaboratore e autore di testi e musiche per artiste come Mina – sua la bellissima e struggente FRAGILE contenuta nell’ultimo album BULA BULA -, Donatella Rettore, Loredana Bertè, Fiordaliso, GENNARO COSMO PARLATO ha coltivato negli ultimi anni un proprio progetto musicale, operando una brillante rilettura di alcuni tra i più popolari “classici” della canzone italiana degli anni ’80.
Il risultato è una divertente e raffinata operazione di trasformismo musicale, grazie alla quale i brani sottoposti a nuovo arrangiamento hanno assunto non solo sonorità, ma anche atmosfere del tutto inaspettate. Così DONATELLA di Donatella Rettore si trasforma in un intenso sirtaki, A LEI di Anna Oxa in un lezioso brano country, COMPRAMI di Viola Valentino in un grottesco bolero, NON VOGLIO MICA LA LUNA in un appassionante tango argentino… e così via.
Ma è la voce dell’artista a caratterizzare le canzoni dell’album e a sorprendere l’ascoltatore: forgiata in anni di studio di canto lirico e popolare, essa sa raggiungere vette supreme da mezzo soprano – come in NINNA NANNA – o abissi profondi - come in NON SUCCEDERA' PIU'.
A supporto della istrionica interpretazione dell’artista, nel disco trovano posto due cori: un compassato e serissimo trio di cantanti lirici (due tenori e un baritono) e un più sfacciato trio di sorprendenti voci maschili, armonizzate in falsetto.
L’impianto musicale del disco, rigorosamente acustico, vede coinvolti Pierluigi Petris alla chitarra, Christian Schmitz al pianoforte, Gianni Cannata al contrabbasso, Sandro De Bellis alle percussioni e Flaviano Braga alla fisarmonica.

Proprio come accade con quei libri che si trovano a metà prezzo sulle bancarelle di molte città europee, fatiche letterarie che non hanno avuto una vita commerciale all’altezza del loro contenuto e che vengono riproposte a un pubblico che possa anche tardivamente apprezzarle, così Gennaro Cosmo Parlato ripropone nel suo nuovo lavoro discografico, "REMAINDERS" (novembre 2006), una nutrita scelta di hit del repertorio internazionale degli anni ’80.
Con un’operazione simile a quella già tentata nel primo album CHE COSA C’E’ DI STRANO?, uscito nell’aprile del 2005 per la P-NUTS, Parlato ha scandagliato il decennio dello yuppismo rampante e dell’edonismo reaganiano per mettere nel proprio cestino della spesa 25 brani.
L’azione successiva è stato CAMBIARE i connotati alle canzoni scelte: DON’T YOU FORGET ABOUT ME dei Simple Minds è un brano da epopea western, CALL ME dei Blondie una tarantella, PRIVATE DANCER fa il verso agli chansonnier francesi degli anni ’60, BETTE DAVIS EYES sembra arrangiata da Bacharach, PARADISE di Phoebe Cates è un tango alla Piazzola, THE FINAL COUNTDOWN degli Europe una sorprendente ninnananna per vibrafono, glockenspiel e campane tubolari.
Come al solito, accanto all’ironia, all’istrionismo, alla surrealità e alla raffinatezza che lo contraddistinguono nella concezione degli arrangiamenti, Parlato utilizza la superba capacità interpretativa per fissarli nelle registrazioni. Anche in questo lavoro i suoi registri vocali spiazzano l’ascoltatore per varietà, intensità e colore.
A dar manforte al quartetto di sempre, composto da chitarra, pianoforte, percussioni e contrabbasso, sono stati chiamati a suonare su quest’album un quartetto d’archi, un trio di fiati, un suonatore di ukulele, un suonatore di vibrafono, glockenspiel e campana tubolare e un fisarmonicista.
Ai cori il trio di cantanti lirici Giovanni Carpani (tenore), Marco Calabrese (baritono), Antonio Corsano (baritono) e le ormai mitiche “bambole” Andrea Allione, Nicola Olivieri, Marco Lugli.


Sito Ufficiale di PARLATO: http://www.gennarocosmoparlato.it/

IN EDICOLA: "LE GRANDI CITTA' D'ARTE ITALIANE" (IL SOLE 24 ORE)



Con il SOLE 24 ORE, acquistabile
anche separatamente, in 20 uscite (+ cd), l'opera "LE GRANDI CITTA' D'ARTE ITALIANE" (Siena, Venezia, Roma, Napoli, Firenze, Milano, Torino, Pisa, Palermo, Mantova, Verona, Assisi, Padova, Lecce, Bergamo, Siracusa, Perugia, Genova, Bologna e Ravenna). Info, prezzi, piano dell'opera, arretrati, sul sito de Il Sole 24 Ore:


venerdì 23 febbraio 2007

BALLA, BELLO BOLLE!


Ha entusiasmato di recente alla SCALA di Milano, facendola "ribollire" letteralmente, piace a TUTTI, donne e uomini... è bello, bravo, nel lavoro e nella vita privata... che dire di più su ROBERTO BOLLE?
Un mix perfetto di gentilezza e determinazione... ecco alcuni siti che ne decantano le doti...

Il Sito Ufficiale del ballerino etoile del Teatro alla Scala, ROBERTO BOLLE, con foto, video, biografia, news degli spettacoli, guestbook:

http://www.robertobolle.com/

Un profilo e galleria fotografica dedicati a BOLLE da GAY.TV:

http://www.gay.tv/ita/magazine/boy_girl/dettaglio_boy.asp?i=97

Profilo e intervista a BOLLE su DONNA MODERNA.COM:

http://www.donnamoderna.com/attualita/gente_vip/articolo/idA040001013525.art

Galleria fotografica dedicata a BOLLE su GIRLPOWER.IT:

http://foto.girlpower.it/foto/Miscellanea/Roberto_Bolle

MINA VA, MINA VIENE: "MAASSIMILIAANOOOO....!!!" (OCONE-MINA)


Imperdibile la strepitosa versione di MINA di LUCIA OCONE che gesticola, parla e stra-parla, entra ed esce dall'inquadratura, in uno studio di incisione, seduta su una sedia con rotelle, in perfetto look "MINA SPARITA", annunciando titoli improbabili di album e chiamando il figlio Massimiliano. Ecco la brava OCONE, in un video pubblicato sul sito YouTube, in uno dei suoi pezzi forti, MINA (A "MUSIC FARM"), imitazione, poi, riproposta a "QUELLI CHE IL CALCIO...".


Altro sito che propone il video dell'imitazione di MINA della OCONE:


"Lucia, facci ridere" (scheda)
La Ocone confermatissima anima comica nel rinnovato Quelli che...



IN EDICOLA: "EASY CLICK" (IL GIORNALE)


Guarda, clicca... ed è fatta! La guida che ti porta subito al risultato. Tutte le risposte per il tuo computer? Tutti i lunedì con EASY CLICK. La prima collana pensata per chi usa il computer oggi. Ricca di illustrazioni e interamente a colori, è un supporto utilissimo per apprendere passo dopo passo l'uso di nuovi programmi, ma anche per scoprire trucchi e potenzialità dei software già noti. Sempre con pochi click.E in più le migliori demo gratuite per mettere subito in pratica trucchi e consigli.

1 - Tutto software gratisSul CD i migliori 100 programmi free In edicola il 29/01/2007

3 - PC musicMp3, podcaste musica digitale In edicola il 12/02/2007

5 - I motori di ricercaIl mondo di Google In edicola il 26/02/2007

7 - Presentazioni creativee dinamichePowerPoint 2003 In edicola il 12/03/2007

9 - Windows XPsenza segretiVolume primo In edicola il 26/03/2007

11 - Realizzarealbum fotograficiPicasa In edicola il 09/04/2007

13 - Chat, webcam & videocomunicazioneIn edicola il 23/04/2007

15 - Windows XPsenza segretiVolume secondo In edicola il 07/05/2007

2 - Fotoritocco e disegnoProva gratisPhotoshop CS In edicola il 05/02/2007

4 - Fogli di calcolo e graficiExcel 2003 In edicola il 19/02/2007

6 - Shopping e aste online In edicola il 05/03/2007

8 - Masterizzare Cd e DVDDemo gratuita Nero 7 In edicola il 19/03/2007

10 - Video, film & ClipMoviemaker In edicola il 02/04/2007

12 - Tutti i segreti dell'i-PodIn edicola il 16/04/2007

14 - Navigare sicuri in InternetExplorer 7 In edicola il 30/04/2007



Dettagli e costo delle singole uscite sul sito de IL GIORNALE:



mercoledì 21 febbraio 2007

CAROLINA KOSTNER NUMERO 1 IN EUROPA!


CAMPIONESSA EUROPEA 2007, medaglia di bronzo ai mondiali 2005, agli europei 2006 e ai mondiali junior 2003, quattro volte campionessa nazionale, CAROLINA KOSTNER è una delle pattinatrici più di talento del momento. In attesa dei prossimi MONDIALI, ecco il suo sito ufficiale con info, immagini e risultati...


IL VELO DIPINTO (RECENSIONE FILM)

Come salvare una storia d'amore? Andando in CINA, per esempio...
La distanza più grande è quella che separa due persone. E così in questo film, tratto in maniera "moderatamente fedele" da un romanzo di W.S. MAUGHAM, un soggiorno nell'esotica Cina diventa parabola di trasformazione interiore. Completamente isolati e circondati da cose più grandi di loro (la natura incontaminata ma anche una terribile epidemia), i due protagonisti troveranno finalmente un senso alla loro unione. Non senza soffrire.
(clicca sulla locandina per ingrandirla...)

TITOLO:
"The Painted Veil" - "IL Velo Dipinto"

GENERE:
Drammatico

PRODUZIONE:
Usa/Cina (2006)

DURATA:
125'

REGIA:
JOHN CURRAN

ATTORI:
NAOMI WATTS, EDWARD NORTON

TEMA:
Anni '20: la ricca Kitty sposa un medico che non ama. Poi lo tradisce. Lui per vendetta la trascina nell'infermeria più sperduta e pericolosa della Cina. Eppure proprio lì la loro relazione troverà un senso. Un viaggio spirituale per due attori superlativi.

IL CAST:
Innamorato del libro, Norton ha voluto produrre il film. e pur di avere a fianco la WATTS ha aspettato per 3 anni che lei terminasse "KING KONG" (2005)

LA CURIOSITA':
EDWARD NORTON è appassionato di storia e lingua cinesi: le ha studiate all'università di Yale

CONSIGLIATO:
A chi ama il cinema letterario, fatto di eleganza e sfumature

GIUDIZIO: 4 stelle

(Tratto da "SORRISI E CANZONI")

Vedi anche le recensioni de "IL VELO DIPINTO" su Yahoo e su La Repubblica.it (vedi foto gallery del film):

http://it.movies.yahoo.com/i/il-velo-dipinto/index-1479907.html

http://www.repubblica.it/trovacinema/scheda_film.jsp?idContent=318159

martedì 20 febbraio 2007

MUSICAL... CHE SPETTACOLO!


Per essere sempre aggiornato sul fantastico mondo del MUSICAL, in Italia e all'estero, ecco il sito italiano M U S I C A L , con info sugli spettacoli e sulle colonne sonore (cd), accesso alle prenotazioni, links a siti web sull'argomento e tanto altro ancora!

http://www.musical.it/

POST-IT - BACINI CARINI



CIAO-CIAO e TANTI BACINI CARINI dal
LEMURINO

SENZA TRUCCO: PAOLO POLI



Ecco un incontro semiserio (2006) con l'attore e regista PAOLO POLI, tratto dal sito di GAY.TV:

http://www.gay.tv/ita/magazine/we_like/dettaglio.asp?i=1810

ARTURO BRACHETTI: L'UOMO DAI 1000 VOLTI


ARTURO BRACHETTI (Torino, 13 ottobre 1957) è un attore-trasformista. Dal 2006 in poi è nel Guinness Books dei primati come il quick-change artist più veloce del mondo. È l'unico attore trasformista di questo genere a rappresentare 80 trasformazioni in uno spettacolo di due ore in una continua tournèè internazionale.


A differenza di molti altri trasformisti passati e presenti, Brachetti porta in scena spettacoli completi, nei quali, oltre a prodursi in velocissimi cambi di costume, l'attore torinese recita, canta e balla e racconta una storia, per poi presentare diversi numeri di illusionismo e magia.


Il suo spettacolo attuale, L'uomo dai 1000 volti, che interpreta da solo sul palco per due ore, consiste in un racconto autobiografico visualizzato attraverso numerosissimi personaggi (80 in un solo spettacolo).


Da bambino era solito giocare con un piccolo teatro dei burattini. Suo padre lo mandò in seminario, dove incontrò Don Silvio Mantelli (noto come il Mago Sales), un giovane prete con l'hobby della prestidigitazione.


Passando molto tempo nel laboratorio magico di Don Mantelli, Brachetti imparò tutti i rudimenti dell'illusionismo. All'età di 15 anni, usando costumi presi in prestito dal teatro del seminario, si produsse nel suo primo spettacolo di cambio rapido di ruoli.


Incoraggiato da amici prestigiatori italiani, realizzò uno numero con 6 personaggi, tutti interpretati da lui, dove si cambiava d'abito e trucco a velocità incredibile.


Brachetti ha riportato in auge l'arte del trasformismo, scomparsa dalla morte di Leopoldo Fregoli nel 1936. Non essendoci libri o referenze sull'argomento inventò i suoi sistemi da solo e ancor oggi non ne rivela i segreti.


Con questo numero lasciò l'Italia per l'estero, dove ottenne il vero successo e dove il suo repertorio si ampliò notevolmente. Partito con una sola valigia, sei costumi e uno spettacolo di un solo numero, è ora un attore, regista, trasformista, mago e artista delle ombre cinesi e, nel suo magazzino segreto, possiede più di 350 costumi.


In una delle sue commedie, "I Massibili", interpreta 33 ruoli diversi, in "Brachetti in Technicolor" 40 ruoli e più recentemente nel suo "L'uomo dai 1000 volti", interpreta 80 personaggi con 100 cambi d'abito.


In alcuni dei suoi pezzi più brevi (inclusi Aida, Carmen, Madama Butterfly, Il Saloon del West e The Diva's Dressing Room) canta e recita tutti i ruoli con anche scene di interazione e di dialogo tra i personaggi diversi da lui interpretati.


La sua carriera professionale cominciò nel 1978 in Francia, al cabaret Paradis Latin, sotto la direzione di Jean Marie Riviére. Questo lo portò a essere il presentatore vedette di Flic Flac del 1981 un varietà poetico di André Heller. (intervista del 1981 allegato) Una produzione viennese che ebbe successo in Germania.


Dalla Germania si spostò in Inghilterra, dove presentò nel 1983/1984, una sua produzione, Y, al Piccadilly Theatre di Londra; per questo spettacolo fu nominato per il prestigioso Swet Award. Nello stesso anno partecipò al Royal Variety performance, The Covent Garden Christmas Gala alla presenza della famiglia reale inglese.


Al suo ritorno in Italia partecipò come ospite fisso in 10 episodi dello show televisivo Al Paradise su RAI1 diretto da Antonello Falqui. Solo in seguito arrivò sulle scene dei teatri italiani con M. Butterfly con Ugo Tognazzi, L'Histoire du Soldat, , In Principio Arturo, Amami Arturo, Il Mistero dei Bastardi Assassini e altri spettacoli, oltre a numerose apparizioni televisive.


Tra una tournée italiana e l'altra tornò a Londra per recitare al National Theatre nella produzione Square Rounds di Tony Harrison. In seguito presentò 12 puntate dello show televisivo The Best of Magic per la Thames Television sempre a Londra e il TV show internazionale A Night of Magic da Disneyland Parigi, condotto insieme a Topolino.


Dal 1994, con il gruppo italiano della Compagnia Della Rancia, diretto da Saverio Marconi, Arturo continuò a concentrarsi nella creazione e nello sviluppo di musical. Il suo musical originale Fregoli ottenne il Biglietto D'Oro come spettacolo più visto della stagione con oltre 280 mila biglietti venduti. Il successo continuò con Brachetti in Techincolor e "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare.


Nel 1999 presentò il suo nuovo show a Montreal, prodotto dal festival Juste Pour Rire e diretto da Serge Denoncourt; con L'uomo dai 1000 volti vinse il Premio Molière 2000 a Parigi e il Canadian Olivier Award.


Nel 2000 Brachetti viene invitato come ospite a Los Angeles per registrare una puntata della sitcom Drew Carey Show. Dato il successo della sua apparizione televisiva, nel 2001 Arturo registra negli studi della Warner Brothers 10 puntate della sitcom Nikki, con Nikki Cox.


Brachetti in tounée si sposta con 3 TIR e 18 assistenti. In occasione del Natale 2004 Brachetti era a Parigi con il suo show, ed è stato invitato a esibirsi all'Eliseo alla presenza del Presidente Jaques Chirac e i suoi 600 invitati.


Nel 2006 lo spettacolo di Brachetti, dopo più di 1000 repliche, conta più di 1.000.000 biglietti venduti in tutto il mondo. Brachetti ha diretto vari spettacoli in Italia, tra i quali si segnalano tutti gli spettacoli teatrali di Aldo, Giovanni & Giacomo, Raul Cremona e Angelo Branduardi. In Germania al teatro di Varietà Wintergarten di Berlino è stato regista per ben due stagioni. Brachetti ha lavorato come consulente per diversi progetti televisivi e teatrali europei.


Nel febbraio 2006 Brachetti firma la regia dell'ultimo spettacolo di Aldo, Giovanni & Giacomo, Anplagghed. Lo spettacolo teatrale è stato ripreso per il cinema ed é uscito in più di 750 sale in tutta Italia a novembre 2006.


SITO UFFICIALE DI ARTURO BRACHETTI :


http://www.brachetti.it

lunedì 19 febbraio 2007

TUTTO SU BRUCE WILLIS


Una biografia, filmografia e foto gallery su BRUCE WILLIS...

http://it.movies.yahoo.com/artisti/w/bruce-willis/fotos-185357.html

PREVISIONI METEO VERONA


Ecco un paio di siti per verificare il METEO di VERONA e dintorni (Grezzana compresa):

COMUNI ITALIANI.IT, con varie previsioni meteo (Enel, TG5, Ansa, inglesi...):
http://www.comuni-italiani.it/023/091/meteo.htmlomuni-italiani.it/023/091/meteo.html

METEO VERONA, il primo sito meteo di Verona, dal 1998:
http://www.meteoverona.it/

domenica 18 febbraio 2007

IL DRITTO E IL ROVESCIO DI ZINGARETTI


LUCA ZINGARETTI.... ha un dritto e un rovescio, come tutti... qui guardati il davanti... e poi vai sul sito qui sotto, compra il dvd del film "VITE STROZZATE" e... vai alla scena n.4 ad ammirarne il...rovescio! CIAO CINESINO!!!

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=27825

"WANTED"... IL LEMURINO STA' CERCANDO...


IL LEMURINO stà cercando alcune cosine che gli piacciono tanto... ma... sigh!... non le ha trovate ancora! Tu lo aiuteresti a trovarle... magari girando per shopping... se le vedi... .... ecco che cosa cerca il lemurino carino:

DVD (o VHS):

- JONA CHE VISSE NELLA BALENA (1993)
- TRUE STORIES (1986)
- INTOLERANCE (film muto - GRIFFITH), a prezzo economico (7-8 Euro)

CD:

- MOMO (COL. SONORA - 1986) - ANGELO BRANDUARDI

... se per caso le troverai, farai felice il lemurino! BACINI CARINI!

IL SITO UFFICIALE DELLA LITTIZZETTO


Per tenerti aggiornato su quella 'pazza' di LUCIANA LITTIZZETTO... ecco il suo sito ufficiale:
http://www.lucianalittizzetto.it/

sabato 17 febbraio 2007

GIACOMO PUCCINI - IL SITO WEB


Un altro sito interessante è quello dedicato a GIACOMO PUCCINI, eccone sotto l'indirizzo sul web. A lato la locandina de " LA BOHEME".
http://www.giacomopuccini.it

TRAMONTO INDIANO


La foto TRAMONTO INDIANO è tratta dal sito http://www.passetti.it/india.html e il vero titolo è VIAGGIO IN INDIA.... cliccaci sopra e vedi immagini sull'India...

CIAO E BENVENUTO DAL LEMURINO!


CIAO dal LEMURINO e BENVENUTO sul mio BLOG-GHINO, il giornalino che ti stà VICINO... dedicato a te, CINESINO, proprio a te! Potrai venire qui ogni volta che vorrai e leggere INFORMAZIONI, NOVITA', SPIRITOSAGGINI E SIOCCHINERIE e TUTTO QUELLO CHE IL LEMURINO TI RACCONTERA' su MUSICA (anche LIRICA), CINEMA, LIBRI, PERSONAGGI, ECC. . Ricorda di memorizzare o trascrivere l'indirizzo esatto del BLOG del LEMURINO, così potrai tornarci con facilità e restare in contatto con il LEMURINO ... BACINI CARINI!!!